Sono giunto alla conclusione che nell’attuale dibattito politico pre elettorale, il discorso sull’Euro (e di conseguenza la valutazione sull’esperienza greca di Tsipras) sia discriminante. Chi non comprende il folle disegno neocoloniale tedesco e crede che Tsipras sia un eroe, piuttosto che un irresponsabile sprovveduto (se non un traditore, almeno sotto un profilo oggettivo) non ha capito nulla della posta in gioco.
Questo è il problema. (Segue dibattito 😱).
SA-20/01/2018.
Un'assemblea 'normale' a Giffoni (avevo scritto San Cipriano...).
Un'amica è riuscita a 'trascinarmi' ad una assemblea di Potere al popolo, a San Cirpiano, tra Salerno e Battipaglia.
«Perché vuoi portarmi in quelle riunioni oppressive di persone dedite sempre agli stessi riti ?... Sono quelli di Rifondazione con un altro nome» «Ma no, non è così, sei prevenuto...».
Va bene. Poco più di due ore, credo, filate lisce; l'età media avrà superato di poco i 40, la saletta era piena, interventi ordinati e non prolissi, con discreti contenuti, spesso permeati di vita vera. Egotici e narcisisti, nessuno; di quelli che si piazzano dietro la prima scrivania che trovano a costo di buttare fuori uno che già ci stava per 'dirigere qualcosa', nemmeno l'ombra. Insomma, un'assemblea di bravi compagni...normali.
Forse (o sicuramente), non sarà chiaro il dato strategico essenziale (per me una specie di fissa): la individuazione dell'Euro come strumento e sistema politico di drenaggio di risorse e di compressione dei diritti; e, soprattutto, l'urgenza di scegliere 'che fare' rispetto a poteri transnazionali in grado di ricattare il Paese, fino al suo strangolamento economico.
Tuttavia, questa (apparente ?) riconquistata 'normalità' è un buon segno. Il mondo reale, la cui presenza era ben visibile in questa assemblea, è vasto e complesso, impone lavoro politico immenso e molto studio, ma è l'unica linfa della politica, buona o cattiva che sia...